Associazione Comunità Nazaret

"Ho voluto piĆ¹ bene a voi che a Dio" - Lettera 260

03 ottobre 2017-Transito di S.Francesco

Ho voluto più bene a voi che a Dio”

Amici e fratelli Nazareth,

una frase. Da una frase può incominciare un discorso. Ma soprattutto può avere vita una nuova idea. Infondo si tratta di parola-parole, ma la parola, quasi sempre, è il tramite delle relazioni più profonde. Non dimentichiamo che il termine DABAR è, in ebraico, parola che crea. Meglio, non si tratta di una “parola attraverso cui si esprime”, come generalmente intendiamo, ma bensì come EVENTO. Storia che sta avvenendo. Prendiamo il “...e Dio disse...” del Libro della Genesi e capiremo quanto significato contenga questo accadimento. Da qui notiamo quanto sia importante il contatto con La Parola. Cosa ben diversa “delle parole”, specialmente oggi, invasi come siamo impregnati dal mondo delle parole. Non era qui che volevo arrivare. Il logo della lettera mensile è una frase di don Lorenzo Milani, prete scomodo e profeta al tempo stesso. Ne abbiamo sentito parlare ultimamente dopo la visita di papa Francesco a Barbiana. Mode, mode mi sembrano. Mode per recuperare, spero con intenti autentici, un passato macchiato di colpe e di responsabilità, ad ogni classe egli appartenga. Bene. Don Lorenzo Milani così si espresse verso i ragazzi di Barbiana dopo aver vissuto esperienze di esilio e di emarginazione. Se avete letto o sentito testimonianze dirette dei suoi alunni, vi sarete incontrati certamente con segni di autentica esperienza di vita. Poco tempo fa, grazie a un servizio di TV 2000, ho ascoltato diverse di queste testimonianze. Persone oggi anziane. Capelli bianchi, rughe sul viso, voci autorevoli e mature esprimersi così. “ci ha cambiati da dentro”, la “curia di Firenze era lontana...don Lorenzo era accanto a noi”, “gente non entrava in chiesa mai. Lui c’era”. E ancora a un certo Pipetta: “ricordati che quando tu non avrai più fame, più sete, quel giorno ti tradirò”. L’attuale Vescovo di Firenze sembra si sia espresso dicendo che non ci sono elementi per iniziare un processo di beatificazione per Don Milani. Pensate quanto gliene possa importare a un profeta, come don Milani, che certa chiesa si esprima così.

Dunque a noi. Con la frase che sta in testa alla lettera volevo solo esprimere un concetto (se ci riesco). Può capitare a tutti, quando si ama, di vedere nella persona amata sovrapporsi il volto e la presenza stessa di Dio. Beati coloro che vivono questa esperienza! Se è vero, evangelicamente parlando, che “quando avete fatto una di queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (cfr Matteo 25,40), allora, ben venga l’affermazione di don Milani verso i suoi ragazzi: “ho voluto più bene a voi che a Dio”. Certamente in una frase del genere è contenuta tutta la dimensione di un uomo che conosce fin troppo l’Amore di Dio.

DABAR, quindi, Parola che crea, sta certamente per creare e ricreare l’uomo dal di dentro. Distaccarlo dalle “parole” che danno dipendenza e confusione per ancorarlo all’evento, alla storia che vive, alle azioni che lo avvolgono e lo coinvolgono.

Se vogliamo cambiare il mondo, necessariamente, dobbiamo sentire dentro il diritto-dovere di cambiare prima noi stessi. Arrivare sull’orlo del precipizio dell’amore. Così come quando Gesù stesso nella sua Nazareth venne rifiutato dai suoi concittadini convinti di averlo riconosciuto, (cfr Luca 4,14 ss. e notiamo che Luca pone questo episodio immediatamente dopo “le tentazioni”). Ricordiamolo: è nel “non essere riconosciuti” che riceviamo la garanzia del vero amore. Dubitiamo sempre delle folle osannanti, delle battute di mani. E’ in questa apparente contraddizione che amiamo veramente Dio. Esattamente quando non riusciremo a distinguerenella forza della Parola che crea il nuovo” Dio e il fratello che abbiamo accanto.

Che possa accadere a ognuno di noi di poter dire un giorno “ho voluto più bene a te che a Dio”! Dio ne sarà felice! Prossimo incontro: domenica 29 ottobre ore 16,00 a S.Venanzo , Casa Vincenziana (tel 075 875131): Adorazione Eucaristica, incontro comunitario.

Pax et Bonum

don ruggero

Lettera 260 (pdf)