Associazione Comunità Nazaret

“NON MI SENTO CREPUSCOLARE†- Lettera 273

03 gennaio 2019

NON MI SENTO CREPUSCOLARE”

Cari Nazareth,

siamo alla prima lettera di collegamento del 2019. Buon Anno ! Buon tempo nuovo!

Ed è proprio sul VALORE-TEMPO che mi vorrei fermare un po’ per permettere alla mente, alla ragione, alla riflessione personale, di elaborare un valore che forse non sempre ci fermiamo a osservare sufficientemente. Tempo fa mi sono imbattuto in qualche poesia cosiddetta “crepuscolare”. Tale nome dipende da una corrente di scrittori del secolo scorso che furono chiamati crepuscolari perché seguirono una linea di componimenti dimessi, malinconici, presentati con una certa ironia, come se si dovesse cantare l’amore per le piccole cose, per gli aspetti lontani dai grandi ideali e dalla sazietà delle grandi parole. Questi autori non furono un movimento poetico, presero il nome da una critica di G.A.Borgese il quale scrisse che tali scrittori erano catturati dal “non avere nulla da dire e da fare” appunto come una “poesia crepuscolare”, in quanto catturati dallo stupore del crepuscolo.

Ora c’è da dire che il crepuscolo non è tramonto, ma è quella fase intermedia, difficile da definire, che ancora non è sera e neppure notte. Un momento che non permette quasi di compiere scelte o addirittura di muoversi con sicurezza. Avete mai provato come quanto sia difficile camminare, e, ancor più guidare l’auto, in quei momenti appena susseguenti al tramonto?

Ecco. Questo tanto per capire che il crepuscolo di cui vogliamo parlare, è una situazione-posizione così incerta e pretestuosa per “desiderare di non far niente”, come se non importasse - per dirla sempre con il critico Borgese- che si desideri che venga la notte!

Non voglio sentirmi crepuscolare. Questo mi è venuto in mente. Questo ho sentito nel cuore di esprimere perché questo tipo di incertezza-desiderio credo sia dannoso a chi cerca, invece, di superare se stesso per migliorarsi. Quasi una rinuncia a vivere un salto di qualità. Non mi sento crepuscolare. Amo le tinte tenui del grigio scuro della natura, ma non sono disposto a spegnere il fascino del tempo che mi viene dato. Dono immenso e prezioso.

Adattiamo tutto questo - non so se ci sono riuscito ad esprimerlo - alla nostra vita. Al nostro andare per il mondo. Il Vangelo è Luce. La Parola di Dio è lampada ai miei passi! Quindi desidero che anche il crepuscolo sia ricco di bene e di gioia. Sia terreno fertile perché la notte sta arrivando e deve essere vissuta pienamente. Noi sappiamo che le tenebre sono state vinte. E per sempre.

Il prologo del Vangelo di Giovanni è veramente una certezza per il cuore e per la mente.

Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi (Giovanni 1,14).

All’inizio, quindi, di un nuovo tempo, credo valga veramente la pena di sentirci sicuri e ben fondati sulla roccia della Parola che Salva. Un invito ulteriore per riprendere il cammino fiduciosi e avvolti dalla forza di far valere in noi i tesori della Grazia di Dio che incessantemente inonda i suoi figli.

Desidero chiedere una preghiera per la nostra sorella Marina Moretti che ha lasciato questo mondo. Ricordiamola tutti con tanto affetto.

Il prossimo incontro lo vivremo domenica 27 gennaio. Alle ore 16,00 ci rivedremo a Morrano al Centro “Il Girasole” dove vivremo insieme l’Adorazione Eucaristica, la meditazione e quindi la condivisione sulla Parola di Dio. Continueremo il tema: “La Terra Promessa”.

A tutti i fratelli e sorelle Nazareth giunga l’augurio di un Anno pieno di Luce.

don ruggero