Associazione Comunità Nazaret

"LA CATTEDRA E I FARDELLI" - Lettera 264

27 febbraio 2018

LA CATTEDRA E I FARDELLI”

Cari Nazareth

siamo in piena Quaresima. Un periodo di tempo prezioso e da non perderne il significato per non rischiare di non viverlo. Il vivere, lo sappiamo bene, ha un profondo significato. Vivere la Quaresima lontani dalla mera osservanza delle “cose quaresimali”: digiuni, penitenze, privazioni. Tutte cose sacrosante e assolutamente da non riporre nel cassetto della dimenticanza.

Coscienti, però, che anche “La Quaresima” è “tempo di grazia” ed è quindi inscindibile da Gesù di Nazareth. Gesù Figlio di Dio, Vero Dio e Vero uomo.

Proprio oggi il Vangelo ci sottopone un passo di Matteo nel quale Gesù dice: - Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito….Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato (Matteo 23,1-12); e tale brano indica chiaramente un invito a quel passaggio che siamo chiamati a compiere. Senza attendere la Pasqua, in quanto tempo. Intendo la Pasqua calendarizzata. Tale passaggio è pronto. E’ sulla soglia di casa nostra. Più volte abbiamo sottolineato il voltaggio dall’oggettivo al soggettivo. In questo caso potremmo svolgere il nostro impegno non tanto nelle cose che ci sono state date e ci vengono impartite e di cui è costellata la nostra fede cristiana. Fare e non-fare, compiere ed evitare, osservare e ignorare. Anche la Quaresima non deve essere disgiunta dall’UOMO-DIO GESU’. La Quaresima prima di essere 40 giorni è un Uomo-Dio da seguire. Seguirne le orme. Seguirne l’esempio. Metabolizzare la Sua Incarnazione. Non dimenticare che è la sequela del Cristo che ci fa essere discepoli. E’ sempre lo stesso brano di Matteo che ci ricorda: - “Ma voi non fatevi chiamare rabbi dalla gente, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli” –

La cattedra, quindi, lasciamola agli scribi e ai farisei. Il mondo, la società, le piazze sono piene di tali maestri. Loro sono già “maestri”. Si sono appropriati della “cattedra di Mosè” e non vogliono rinunciarci. Non pensano minimamente di scendere dal podio della cattedra. La loro missione è insegnare e non di testimoniare. Il nostro posto, invece, è sul semplice banco. Attenti ad ascoltare, ad imparare, e con umiltà pronti a mettere in pratica ciò che ci viene impartito. Occhi puntati al Vero ed Unico Maestro. La Cattedra su cui Gesù è salito è l’Albero della Vita, la Santa Croce e da lassù ha emanato l’unica e intoccabile legge di vita. Volgiamo perciò lo sguardo su Colui che hanno trafitto (cfr Zaccaria 12,10). Da quella cattedra Gesù non ha legato sulle nostre spalle fardelli e pesi da portare, ma li ha addossati sulle sue stesse membra. Una vera cattedra è riconoscibile proprio da questo: l’insegnamento deve, inesorabilmente, essere seguito dal proprio vivere e dal proprio credo fatto di azioni concrete e testimonianza attiva. Al contrario restiamo fermi nell’orgoglio di essere giusti e arrivati, proprio come i maestri che si sono seduti sulla cattedra di Mosè. Povero Mosè! La sua cattedra è stata pura obbedienza e servizio al Dio che lo pose come guida di un popolo fragile e facilmente distratto durante il cammino verso la terra promessa. Povero Mosè! Cosa avrai pensato quando alcuni scribi e farisei hanno avuto la presunzione di sedersi su quei sassi del deserto quando, pregando e invocando Jahvé, assistevi alla drammatica traversata verso la terra dove scorre latte e miele. Povero Mosè, forte e fragile, che solo dall’altura del Monte Nebo, hai potuto ammirare la meta. Una Quaresima, dunque sui passi di Mosè e di Gesù.

Ricordiamo la mamma di Miriam la nostra cara Olinda che ha salutato questa vita pochi giorni fa.

Prossimo incontro: Giovedì Santo 29 marzo ALLE ORE 20,30, alla Chiesa di S.Venanzo con la preghiera davanti all’Altare della Reposizione (Sepolcro).

Buon cammino quaresimale

don ruggero