Associazione Comunità Nazaret

"LUPIN" - Lettera 268

31 luglio 2018

"LUPIN"

Fratelli e Sorelle Nazareth

reduci dall’accoglienza dei fratelli di Ficulle (un grande grazie ad Alberto e Anna) passo a scrivere subito la lettera di collegamento con l’entusiasmo di chi non vede l’ora di rincontrarsi con i fratelli e le sorelle di comunità.

Grazie a Dio lo Spirito Santo agisce anche nella sfera dei sentimenti.

Volevo sottoporvi un personaggio che non conoscete. Si chiama Lupin come il noto ladro-gentil uomo di Maurice Leblanc. E’ un cane pastore bianco. Grande. Occhi castano chiaro che ti attraversano. Pelliccia folta da vero cane pastore di montagna. Carattere volitivo e tenero.

Lupin vive in Calabria nella nostra Comunità di Perticaro (Crotone) ed è certamente il “re” di casa.

Non è possibile entrare nel recinto dove vive la comunità e non vederlo mentre si fa avanti con un fare sicuro e potente. Bene. Lupin è per me un soggetto speciale. Ha una predilezione per le creature deboli e fragili. Cagnolini vari e gatti malaticci lui non solo li protegge, ma li porta a casa come un infermiere di “Medici senza frontiere”. Credete? Spero di si. E’ sempre davanti ai miei occhi e quando riparto dalla Calabria sento la sua mancanza. Nikolin, generalmente, mi dà notizie di lui. Patrizio mi invia qualche foto.

Da Lupin abbiamo da imparare. E non poco. Con gli estranei, solitamente, fa il suo dovere, e non sempre è docile, ma, ripeto, con i deboli si fa promotore di accoglienza e se ne prende cura con occhio attento e vigile. Da tutta la Creazione ogni giorno, ogni momento arrivano lezioni di vita. Unica condizione è accorgersi fin che siamo in tempo. La Luce di Dio. Lo Spirito di Dio dall’ -aleggiarsi sulle acque- come afferma il Libro della Genesi (Gen. 1,1-2), passa ad essere Creatore e Generatore attraverso l’Amore del Padre e del Figlio e crea continuamente, senza mai fermarsi. Ogni creatura è maestra di vita. Senza nessuna distinzione scientifica o biologica.

Francesco di Assisi ha capito questo dal momento che decise di “uscire dal mondo” dopo l’abbraccio al lebbroso, così come afferma nel suo Testamento. All’ingresso del Convento di Cotignola (Ravenna) dove abbiamo aperto l’ultima fraternità campeggia una bellissima statua di bronzo di Francesco di Assisi con il lupo di Gubbio. I due si guardano negli occhi e ognuno entra nello spirito dell’altro. Meraviglia! Benedetto Francesco, Maestro senz’uguali! L’episodio del Lupo di Gubbio ha in sé una ricchezza ineguagliabile. Francesco incontra il lupo. Incontra il cuore del mondo che stenta a convertirsi. Il cuore che stenta a capovolgere la sua rabbia in pace. E’ la fatica più grande. Si tratta di rinunciare a tutte le certezze che fino ad ora ci hanno nutriti, facendoci crescere nel girare troppo intorno a noi stessi. E tutto questo l’artista che ha forgiato il Francesco di Cotignola ha raffigurato il Lupo con una coda distesa, tranquilla, mentre il serafico frate con il dito gli indica la “nuova vita”. E’ straordinario come l’arte riesca a comunicare l’intimo più profondo.

Ho visto e vedo un po’ il nostro Lupin in quella magistrale immagine. Il Lupin che è in noi possa emergere di fronte ai deboli, ai fragili, a coloro che stentano nel vivere quotidiano. Forse ci vuole poco a sentirsi infermieri del mondo (Vincenzo de’ Paoli). Un abbraccio forte a tutti.

Prossimo incontro: saremo a Marsciano alla Chiesa Parrocchiale di Ammeto di Marsciano, ospiti di don Giuseppe Granieri, nostro confratello e maestro si spiritualità dei nostri fratelli giovani. Ci vedremo alle ore 16,00 domenica 26 agosto.

Da S.Venanzo si può procedere insieme mettendosi d’accordo. A presto Buona estate.

 

don ruggero

 

Lettera 268 (pdf)