Associazione Comunità Nazaret

"CON I SANDALI SUL SINAI" - Lettera 213

25 febbraio 2013

CON I SANDALI SUL SINAI ”

Sorelle e fratelli Nazareth

la neve e il freddo di questi ultimi giorni ci hanno impedito di rivederci e siamo già nel cuore del cammino quaresimale. Il vangelo di queste domeniche ci richiama fortemente alla centralità di Cristo. A mantenere su di Lui il nostro sguardo. Domenica scorsa, nel racconto della trasfigurazione di Luca (Luca 9,28), abbiamo ricevuto l’invito a guardare il volto luminoso di Gesù, mentre discorreva con Mosè ed Elia sul monte e abbiamo anche colto l’imperativo del Padre quando parlò dalla nube che li avvolgeva: “ ascoltatelo”. I sensi di Pietro e degli altri apostoli furono scossi dalla visione gloriosa di Gesù, fino al punto che Pietro invitò il maestro a fare delle tende per rimanere lì. Ma l’estasi non è per sempre. La meraviglia non è eterna. E’ in quel divenire sempre nuovo che va cercata la vera beatitudine.

Abbiamo ormai capito che in Cristo va letto il “nuovo Mosè”, “l’Elia definitivo”. Rimane invece da scoprire l’avventura di cercare, col cuore sempre aperto la novità di Dio, del bello che sta arrivando. Si tratta di quell’arrivo sollecito, intrepido, coraggioso, creativo al quale va diretto il nostro sguardo. Il bello che non hanno saputo leggere le famose vergini definite “stolte” perché non si erano procurate l’olio per le loro lampade (Matteo 25,1). Questa può essere quaresima: cogliere in noi la volontà di essere nuovi di fronte a noi stessi, infrangendo lo stile di vita che ci accompagna a restare vecchi e ripetitivi nelle scelte.

Dio non si ripete mai. Non può ripetersi, anche se lo volesse….non può!

Salire, e ancora salire, sul Sinai che ho davanti. Salire, riconoscendo ai nostri sandali il diritto di poggiare i passi sul monte della vita che ci è stata donata e che ci viene confermata ogni giorno dagli impegni che affrontiamo.

Estatici dinanzi al volto di Gesù. Luminoso. Accecante. Veramente interessante come l’evangelista Luca metta in risalto il volto del Figlio di Dio. Mentre sembra che Matteo consideri, non solo il volto ma tutta la persona di Gesù, ponendo risalto al bianco delle vesti (cfr Matteo 17,1-8). E ancora più interessante la relazione di questa esperienza con quella di Mosè che, dopo la salita al Sinai, discese dal monte e la sua pelle era raggiante perché aveva parlato con Dio (Esodo 34,29).

E i tuoi sandali Mosè? Vorremmo che i tuoi sandali potessero raccontarci di quell’incontro. Sentire le meraviglie delle parole: “Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!” (Esodo 3,5). Don Peppino ha ragione quando ripete che tutta la terra è santa. Mosè pochi attimi prima aveva pensato di avvicinarsi al roveto ardente, incantato da quella meraviglia e dopo aver risposto a Dio con il suo “Eccomi”.

Mosè, Gesù … vorremmo che i nostri sandali si fermassero sul nostro monte. Su quel monte che ci è dato di salire. Vorremmo non rompere quell’incanto. Vorremmo come Pietro sentire il brivido della tentazione di restare, di rimanere, di costruire la tenda della forza e della tenerezza del Padre che ci chiama a intervallare i passi con i canti della gioia dell’anima che ci avvicina alla vetta.

A proposito di questo vorrei ricordare a tutti noi nazareth quanto sia importante vivere nell’adorazione eucaristica l’incanto di toglierci i sandali dei nostri pesi, dei nostri affanni e restare.

Restare davanti a Lui e sentirsi il richiamo: la terra sulla quale stai è santa!

Prossimo incontro: le festività pasquali ci obbligano a scegliere domenica 17 marzo a Villanova. Il programma della giornata resta quello di domenica 24 febbraio. Ore 12 la S.Messa. segue il pranzo (prenotarsi è importante!) e nel pomeriggio l’incontro.

Nei prossimi giorni dal 4 all’8 marzo saremo pellegrini a Medjugorie. Porteremo nel cuore e nella mente le intenzioni di tutti. Un fraterno abbraccio

 

Don Ruggero


Lettera 213 - Marzo 2013 (pdf)