Associazione Comunità Nazaret

e se cominciassi ad avere fede? - Lettera 239

8 gennaio 2016

“ … e se cominciassi ad avere fede?”

Nazareth carissimi,

questa è la prima lettera di collegamento del 2016. Un grande augurio possa raggiunga ognuno di noi, le persone che amiamo e che portiamo nel cuore!

In questi giorni sto leggendo un libro di Alberto Maggi, sacerdote dei Servi di Maria. Qualcuno forse lo conoscerà. E’ un provocatore nato. Capace di mettere veramente in discussione il credente più attento, soprattutto chi vive nell’idea di avere una fede arrivata o di aver compiuto un cammino di conversione.

Purtroppo non è così. Possiamo solo e sempre dire di essere in cammino. Siamo discepoli di un Maestro che intende trasformarci dal profondo e può capitarci (magari) come a quelli di Emmaus, che dopo aver visto, ascoltato, seguito il Messia, ancora non avevano chiara l’idea che Gesù era il provocatore della loro vita, capace di sbriciolare ogni falsa sicurezza. Gesù è il Nuovo Adamo, è la Nuoca Creazione. Con Lui tutto si muove verso il nuovo. E’ come dire basta con i riti, anche quelli di quel puro benpensante che suppone di andare controcorrente e in realtà non si è ancora mosso di un solo passo in avanti. Una provocazione nella provocazione quindi.

Se non accogliamo il Vangelo alla radice e lo trasferiamo nel nostro quotidiano e quindi lo viviamo nelle piccole cose – anche le più minuscole- saremo sempre dei fuori pista e correremo il rischio, per dirla alla S. Paolo, di “aver corso” e “corso invano” (Galati 1,14).

Esattamente, su questa falsa riga si muove Alberto Maggi. Tanto per farne un esempio è bene citarvi il titolo di questo libro da lui pubblicato da Cittadella Editrice: “Come leggere il Vangelo e non perdere la fede”. Che ne dite? Solo il titolo imposta la correzione da pericoli come quelli di pretendere da esegeti e teologi dogmatici, peggio moralisti, lezioni per imparare a vivere da uomini e non “da angeli incapaci poi di volare”.

Allora…e se cominciassi ad avere fede? Una solida base per sgranare gli occhi e vedere, aprire gli orecchi e udire con chiarezza. Ricordiamo un invito di Gesù che rasenta l’incomprensibile: “Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono“ (cfr Matteo 13,13).

Forse è ora di abbandonare il semplice “udire” e passare al voler sentire, quindi al comprendere. Forse è l’ora di smettere di guardare e giungere a osservare, passando per il cuore. Gesù disse chiaramente ai discepoli quando lo interrogavano, perché spesso non comprendevano, che il suo parlare in parabole è un vero e proprio capovolgimento. … E se cominciassimo ad avere fede? Cioè e se provassimo a vivere il Vangelo sine glossa? Senza alcuna aggiunta di sorta o alibi difensivo per la nostra buona reputazione?

Durante il ritiro di Assisi ci siamo imbattuti sulla differenza e sulla complementarità della fede in Gesù e la fede di Gesù che, naturalmente, non sono la stessa cosa. Potremmo cominciare un cammino più completo proprio iniziando da qui. Abbiamo detto che può capitare di ridurre la nostra esperienza cristiana ad avere e a nutrire la fede in Gesù. Credere in Lui, sapere di Lui, conoscere Lui etc. Tutte cose sacrosante. Ma non è sufficiente, per non dire ingannevole. E’ altrettanto importante lavorare sulla fede di Gesù, ossia quello che Gesù ama, crede. Interrogarsi su ciò che Gesù si è interrogato durante la sua esperienza terrena. Noteremo, senza dubbio, che in noi andrà diminuendo, a mano a mano, il senso devozionale e crescerà la meraviglia di vedere, osservare e contemplare secondo Gesù.

E’ L’uomo Gesù che mi deve conquistare. O meglio essere onesti, scoprendo di essere terra di conquista da parte del Figlio di Dio che si è incarnato, morto e risorto, e non solo, ha annunciato al mondo il regno di Dio che è Lui stesso. …se veramente cominciassi ad avere fede, vedrei le cose nella luce giusta e guarderei nella direzione verso cui ha guardato e guarda Gesù di Nazareth.

Il prossimo incontro sarà a Villanova domenica 31 gennaio, festa di Don Bosco. Ci incontreremo alle ore 16,00 per l’incontro comunitario, seguirà la S.Messa e, su prenotazione, si potrà partecipare alla cena di beneficenza a favore del Diurno Alzheimer. Per prenotarsi è bene contattare Anna De Matteo (cell 339 7607555), Luciana Mei (339 2463790) oppure direttamente alla comunità di Villanova Don Bosco (tel 0763 217285).

Un affettuoso saluto a tutti

don ruggero

Lettera 239 - Gennaio 2016 (pdf)