Associazione Comunità Nazaret

IL CAMPANILE E LA TORRE - Lettera 221

31 dicembre 2013

Il campanile e la torre”

Cari Nazareth

Buon Anno nuovo. Questo augurio lo abbiamo offerto e ricevuto tantissime volte. Avvertiamo il bisogno di sentircelo dire “buon anno!”. La speranza di un mondo che deve migliorare è l’attesa di ogni essere umano di ogni tempo. Molti di ci siamo scambiati gli auguri domenica scorsa 29 dicembre al Girasole di Morrano e gli assenti sono stati menzionati più volte durante la celebrazione della S Messa della Santa Famiglia di Nazareth, durante la quale l’associazione ha rinnovato il suo impegno di servizio per l’anno che sta per iniziare. Un grande augurio a tutti dunque. Dio possa trovare in noi disponibilità e dedizione a favore dei più poveri e dei più deboli.

A proposito di noi nazareth, è risuonata in questi giorni di liturgia e di celebrazioni la verità dell’Incarnazione. L’idea di farsi carne del Dio fattosi uomo, come un tintinnio natalizio, ha risuonato con insistenza, quasi a voler assicurare la mente e il cuore che la carne è divina. La nostra carne, e con lei tutto il nostro essere, non va mai disgiunta dalle singole membra.

Sono queste membra che hanno conosciuto il mistero della vita, che si nutrono della linfa dell’Amore Divino, che ricevono la Misericordia senza limiti del Padre. Sono queste membra destinate alla vita eterna e ad essere illuminate per sempre dalla Luce della Risurrezione.

La nostra carne, carissimi, ci salva. Ci fa puntare il dito in alto. Come il campanile che guarda verso il cielo. Certo la tentazione è forte. I sensi sono sibillini e deviano dalla verità di fronte alle lusinghe delle cose che passano. I sensi, del resto, sono parte di noi e per mezzo di essi percepiamo, conosciamo e riconosciamo. A star dietro ai sensi ci può accadere di vivere con gli occhi abbassati. Come una vecchia torre di difesa. E sì! Il campanile guarda il cielo, la torre in basso!

Qui vedo la lotta e lo sforzo di incarnarsi e disincarnarsi continuamente. Una lotta senza sosta.

La lotta del Figlio di Dio divenuto uomo. La sua costante tentazione di far prevalere la forza della sua divinità. Come non ricordare il fascino che Gesù subì nel deserto durante le proposte di Satana (Matteo 4,1-11), come non pensare al pensiero del Cristo quando affermò “il Padre mio mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli…” (Matteo 26,53).

Campanile e Torre. Guardare verso il cielo e osservare il basso! Puntare in alto e combattere sulla terra. Amare le vette dei monti senza trascurare le relazioni della pianura. Coprirsi il capo e allacciarsi bene i sandali. Quanto abbiamo da imparare… e quanto è bello imparare dalla carne di Gesù di Nazareth. Il cielo e la terra uniti per sempre.

E così l’essere carne ha attratto i nostri santi ispiratori. Come non ricordare Francesco attratto dalle membra del lebbroso e dalle rocce ferite de La Verna; come non menzionare Vincenzo de’ Paoli conquistato dalla Signora Carità con in braccio i poveri tra i più poveri. E che dire di Giovanni Bosco innamorato delle sorti dei piccoli che crescono e che devono essere difesi a tutti i costi!

Ringraziamo il Signore della Vita per tutto e per tutti. Ringraziamolo a nome di coloro che non si stanno accorgendo che i loro giorni scorrono veloci tra le loro membra. 

Il Campanile guarda il cielo…la torre in basso.

Auguri nuovamente a tutti a presto.

Prossimo incontro: domenica 23 febbraio 2014 alle ore 16,00 a Villanova di Orvieto. Adorazione Eucaristica e incontro comunitario. Inizieremo il percorso del 2014 alla luce dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco.

Un felice Anno di Grazia a tutti

don Ruggero

Lettera 221 - Gennaio 2014 (pdf)