Associazione Comunità Nazaret

"L Assegno mai riscosso" - Lettera 215

L’Assegno mai riscosso”

Carissimi Nazareth

abbiamo tante cose da dirci. Ci saranno le occasioni e il tempo di poterci vedere, guardarci negli occhi e parteciparci la gioia, il desiderio del bene, e soprattutto il saperci comunicare nella verità.

La relazione tra noi è fondamentale. Aprire il cuore e la mente all’altro è un bene inestimabile.

A volte capita anche di incontrare la difficoltà di narrarci le esperienze. Non sempre è facile toccare cose riservate e private anche se a volte è bene conoscere l’esperienza dei fratelli e raccontarci ciò che accade tra le pieghe del tempo di cui è composta la nostra giornata.

L’episodio che sto per dire risale a qualche tempo fa. Un paio di anni fa, o poco più.

Il nostro caro Padre Scanavino, già Vescovo di Orvieto-Todi, diede in dono a don Peppino un assegno. Serviva per aiutare un caso bisognoso e urgente. P. Giovanni Scanavino non disponeva di tanti soldi. Dopo un breve colloquio con don Peppino, sentì il desiderio di venirci incontro. Tirò fuori dalla tasca il blocchetto degli assegni del suo conto bancario. Sempre asciutto. Staccò un assegno di 500 euro e glielo consegnò con la preghiera di accettarlo. Quell’assegno è ancora lì.

Non è stato mai incassato. Don Peppino lo conserva. Lo custodisce come una reliquia quale segno di una generosità incontrollata da cui imparare. Quella di un vescovo, di un padre inimitabile. Il gesto puntuale di un uomo dal cuore venduto per sempre. Don Peppino, conoscendo la provenienza di quell’assegno non ha mai avuto il coraggio di andare in banca e cambiarlo, pur rimanendo la necessità di un aiuto sperato da una persona in serie difficoltà. Quello cheque resta come un segno indelebile di generosità. Un segno, un sacramento dato e ricevuto per sempre. A proposito, i sacramenti sono più di sette (non interpretate male per favore). Sono infiniti. Sono le azioni compiute in nome dell’Amore di Colui che si è fatto tutto a tutti.

Basta un particolare per parlare di un insieme. E’ sufficiente un granello di sale per dare sapore a una vita. E’ importante riconoscere il piccolo gesto perché ci parla dell’uomo.

Credo, e ci credo sempre più, che la generosità è uno dei pilastri dell’umanità. La base del vivere civile. Chi pensa che sia una dote di qualche santo o la virtù eroica di un cristiano si sbaglia!

Il donarsi molto di più del semplice dare è la cartina di tornasole delle nostre tasche. Ma ancor più è la garanzia del cielo. Di un Cielo che non sa cosa farsene delle sfumature templari. Un Cielo che rimanda al mittente le preghiere recitate e chiuse sottovuoto per paura che qualcuno le rubi.

Un cuore rubato è un cuore salvo già su questa terra. Il Cielo, alla fine, può attendere.

Quando ci capita di aiutare qualcuno, sia il nostro biglietto da visita, la mano lesta che sente lo slancio del bisogno dell’altro. Ricordate che noi Nazareth abbiamo sempre rifiutato la parola “volontariato” preferendo quella di servizio. Ed è anche bene riportare alla mente quel “SI” del giorno in cui abbiamo rinnovato il nostro impegno nella Solennità della Santa Famiglia di Nazareth.

I prossimi incontri:

- Domenica 2 giugno, Solennità del Corpus Domini, saremo a Orvieto. Alle 9,00 la S. Messa per poi partecipare alla processione eucaristica. Poi ci incontreremo al Girasole per un pic-nic.

- Domenica 30 giugno, a Villanova Don Bosco, una giornata da vivere insieme: S.Messa alle ore 12.00, pranzo comunitario (lasceremo un offerta di 10 euro a persona alla casa). Seguirà un incontro in sala con la testimonianza dei medici dr Antonio Bergami e dr Luisa Mancini sulla esperienza delle nostre strutture e del Diurno per i casi di Alzeheimer di prossima apertura a Villanova. Per il pranzo è necessario prenotarsi.

La S. Messa sarà celebrata in suffragio del nostro caro don Mario.

Giunga a tutti l’abbraccio fraterno.

Don Ruggero

Domenica 26 maggio in occasione della manifestazione “ Cantine Aperte “ cureremo il servizio di ingresso dei visitatori presso la cantina “ Cardeto “ di Orvieto e presso la cantina “ Conti Faina “ di Collelungo.

 

Lettera di collegamento 215 (pdf)