Associazione Comunità Nazaret

"L odore e la fessura" - Lettera 210

L’odore e la fessura"

Cari Nzth

Ieri abbiamo vissuto una giornata veramente speciale. Ho ancora davanti a me la bellezza dei luoghi visitati. Un itinerario minore, nel vero senso della parola. Minore perché vissuto sulle orme di Francesco di Assisi e “minore” perché ci ha visti in luoghi poco conosciuti. La mattinata a Stroncone (Terni) ci ha riservato una splendida accoglienza a casa di Carla e Marino. Grazie amici. Nel pomeriggio, la visita e la preghiera al Sacro Speco di Narni hanno completato la giornata segnata dalle orme dell’uomo più piccolo che la terra abbia partorito: Francesco di Bernardone.

Amici nazareth che non eravate presenti non temete. Siete stati con noi in ogni istante. Abbiamo sentito il vostro odore, i vostri passi, la vostra attenzione.

L’odore dei passi di Francesco ad ogni angolo. Le sue orme alla ricerca di fessure nella roccia perché ricordano le ferite del cuore dell’amore non amato e che emanano un odore particolare.

Muoviamoci come Pollicino inseguendo le briciole di odore dell’amore non amato. Sapete dove ci condurrà? Alla fessura della montagna aperta. E’ vero: quella spaccatura al Sacro Speco di S.Urbano a Narni ti invita a entrare, a piegarti, a prendere la forma inclinata delle pareti di roccia. E su quel banco di pietra: foto, ricordi, chiavi, portachiavi, documenti di identità. Odore, odore e odore ancora di richieste di attese, di mani che non arrivano. Di piedi che non riescono ad oltrepassare la soglia dell’impegno. L’odore di Francesco è sempre più forte. Incertezza e poi ancora più all’interno la roccia buia. Questa ricordava a Francesco il costato di Cristo. Chi è stato a La Verna sa quante fessure nella roccia nuda avranno parlato a Francesco del sacrificio del Figlio di Dio. Coperte di muschio. Buie e misteriose. Cariche di odore di mistero. E chi sul Golgota era ai piedi della croce avrà sentito l’odore del sangue divino scorrere in basso, verso la terra.

Forse non ci pensiamo abbastanza ma quando camminiamo, quando operiamo, quando dormiamo noi emaniamo odore e chi ci conosce e chi ci sta cercando può riconosce le nostre tracce.

Una volta ho sentito parlare così: cammina, cammina, e ancora cammina…qualcuno seguirà le tue impronte. Non so chi lo ha detto. Non conosco da dove viene questa immagine dinamica della vita, ma sono certo che rimarrà impressa in noi una volta ascoltata.

La nostra attenzione si ferma troppo lungo la strada. Ama fin troppo i margini della via e smarrisce l’idea del cammino. I nostri occhi guardano troppo l’albero e dimenticano la foresta. Curano troppo il brufolo e trascurano la piaga. Per questo credo sia prezioso il saper riconoscere l’odore di chi ci precede e di chi ci ha lasciato orme da seguire. Ciò ci permetterà di entrare nella fessura della verità. Oscura appena si ntra, ma ricca di mistero che si svela pian piano agli occhi. Non è possibile vivere più da superficiali. Noi nazareth abbiamo fin troppo sentito la voce del giusto richiamo. Abbiamo già contemplato il mistero della nostra salvezza. Forse manca ancora un pezzo. Ma certo che manca. E’ quella parte di tragitto in salita che ci resta da compiere. Il più breve ma il più arduo. Dunque, perché rallentare e guardare in basso se poi sappiamo di essere giunti a una quota che credevamo impossibile da raggiungere.

L’odore. Si l’odore e la fessura sono la garanzia che i nostri sensi sono più vivi che mai. Non allontaniamoci dal sentiero condiviso. Questo, una volta individuato, è segno di un vero cammino. Non siamo isole sperdute, ma arcipelago unito dalle onde. Il cammino comune è fondamentale per un’autentica esperienza di mistero. Abbiamo bisogno di orme che ci dirigono verso l’infinito e non passi isolati. L’odore della verità ci introduce nella fenditura della roccia pronta a spalancare il nostro sguardo e a trasalire di gioia per l’incontro che ci attende.

Si avvicinano i giorni del ritiro annuale. A S. Maria degli Angeli (Suore Francescane Missionarie di Maria) da venerdì 30 novembre (alle ore 17,00) a domenica 2 dicembre con la S.Messa del pomeriggio. Prenotiamoci in tempo. Con tanto affetto a presto

don Ruggero

Lettera di collegamento 210 - Novembre 2012 (pdf)