Associazione Comunità Nazaret

"LA CATTEDRALE DI LUND" - Lettera 249

31 ottobre 2016

 

"LA CATTEDRALE DI LUND"

Care sorelle e fratelli Nazareth

Ieri avevo gli occhi puntati sul servizio che la televisione stava dando in diretta: papa Francesco nella Cattedrale di Lund. Un incontro non storico ma da capogiro. Lund è una città della Svezia meridionale legata alla drammatica storia del protestantesimo luterano in contrasto con i cattolici.

La Cattedrale di Lund venne soppressa dalla Chiesa di Roma e in seguito divenne Cattedrale Luterana fino ad oggi, ed è sede centrale di un vasto territorio di religione cristiana luterana che una volta andava dalle isole della Scozia fino alla Danimarca. Oggi papa Francesco, dopo tante guerre, lotte e contrapposizioni si reca in quel luogo per stringere le mani al Vescovo Munib Yunan (Responsabile della Federazione Luterana Mondiale) e legare nuovi patti con i fratelli separati protestanti. Non per celebrare una S. Messa, ma per riprendere il cammino, partendo dalla fonte primaria del cristianesimo: il battesimo. Il Battesimo è l’unico vero inizio della nostra fede.

La funzione religiosa, molto essenziale, è partita dal fonte battesimale con tanto di cero pasquale acceso, simbolo del Cristo Risorto ed è proseguita attraverso il cammino di cinque lampade accese verso l’altare. CINQUE LUCI con altrettanti impegni tra i quali l’incontro per cercare sempre ciò che unisce e non quello che divide, e il dare segni visibili di questa unione, di una sola appartenenza. Viene la voglia, o se volete la tentazione, di domandarsi come mai tanto tempo, secoli, lunghi anni e ferite che ancora sanguinano, prima di riconciliarsi.

Non è sufficiente un mea culpa e tutto ritorna come prima. Non è così semplice. Vale per tutti noi questo. Nessuno escluso. Neppure il più giusto tra gli uomini è escluso. Riconoscersi mancanti e soprattutto pieni di orgoglio e presunzioni è condizione primaria di un’autentica conversione E’ vero che da Giovanni Paolo II non abbiamo sentito altro che richieste di perdono ad Ebrei, a islamici, a protestanti e ortodossi, ma purtroppo il cammino rimane in salita. E la salita è piena di affanni. Certo che siamo chiamati a essere ottimisti e positivi sulle letture ecumeniche che si prospettano in ogni dove, ma è altrettanto vero che l’impegno deve essere prima di tutto personale, individuale, dinamico, inarrestabile.

Non può partire solo da papi o da autorità che stanno ai vertici politici il senso dell’unità e della vera pace. La scelta del cuore parte da noi, da me in prima persona. Uomini e donne di riconciliazione siamo chiamati a essere. Trasformarci, trasfigurarci sul nostro Tabor e non solo pretendere da Dio di costruirci tre tende per rimanere nel beato mondo che ci siamo creati intorno. Ecumenismo è una parola. Certamente complessa e difficile, ma deve essere protesa e giocata nelle pieghe più intime del nostro essere. Si è ecumenici dentro casa, fuori di casa e ancora oltre prima di arrivare in una cattedrale luterana culla di un protestantesimo che aveva ed ha le sue ragioni per “protestare” contro il sistema di una schiera immensa di cristiani che vivono in piena contraddizione con il Vangelo che libera. Da qui il senso della Parola. E’ la Parola che si fa carne che è venuta a salvarci. Vogliamo, oppure no, fissare nella mente il Prologo del Vangelo di Giovanni che possiamo definire in tutta verità la Nuova Creazione? Se il Verbo di Dio si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, di cosa dovremo mai aver paura? Quale dubbio ancora può farci cedere? Ben venga la Cattedrale di Lund. La vera cattedrale della pace è lì. E’ il nostro cuore dove avvengono le scelte della vita che non muore.

Ci rivedremo, per chi parteciperà, al ritiro annuale che precede la Solennità dell’Immacolata Concezione: venerdi 2, sabato 3 e domenica 4 dicembre prossimi. Dalle Suore Francescane Missionarie di Maria a S.Maria degli Angeli. Inizio del ritiro alle ore 17. Termineremo domenica con la S. Messa alle ore 16,00. Portarsi lenzuola e asciugamani. Prenotarsi presto per favore.

Con affetto saluti

don ruggero

Lettera 249 (pdf)