Associazione Comunità Nazaret

"LE COSE CHE NON SO" - Lettera 207

LE COSE CHE NON SO

Cari Nazareth

le cose che non so, sono tantissime, troppe. Infinite. Al contrario, le cose che conosco, o che credo di conoscere, sono poche. Infinitamente poche. Di seguito a questo meditavo sul senso delle parole e delle espressioni che usiamo in un solo giorno. Esiste il sacro dovere di dare veramente senso alle nostre parole. Di spremerne il significato affinché non diveniamo produttori di parole senza renderci conto di quanto spesso siano superficiali e a volte inutili. In certi casi addirittura dannosi. Quante volte abbiamo avuto l’esperienza di comprendere che in “quella determinata circostanza” avrei fatto meglio a tacere. Oppure quando abbiamo avuto la certezza che il silenzio è una realtà sacra e che siamo chiamati a rispettare e a fare rispettare. Come se le parole fossero state preda del vento e spazzate via, come se le tante parole espresse siano solo servite a dimostrare il contrario di quello che sono. Il silenzio, ripeto il silenzio, e non l’assenza di parole (che è ben differente) invece, è maestro di realtà. Maestro di verità.

Non è dunque importante arrivare a parlare meno e a fare di più. Sarebbe troppo scontato e da classificare tra le cose che non so. No, qui si tratta di acquisire una nuova legge. Una sostanziale norma di vita. Un fondamento luminoso che ci spinga a quella umiltà che ci fa accettare noi stessi che abbiamo solo da imparare. Che siamo eterni discepoli. Che la cattedra delle nostre sapienze ceda il posto alla corposità del silenzio e apra tutte le finestre e le porte della nostra casa e dia le ali alle parole inutili, pronte a spiccare il volo perché, per loro, il volare lontano e perdersi, senza lasciare traccia, è il loro fine.

Come Comunità che si propone un cammino cristiano e come Comunità Nazareth che si propone uno stile “invisibile” e tangibile, vogliamo essere sicuri di noi stessi che stiamo compiendo un serio cammino nella vera conoscenza. Coscienti che le cose che non sappiamo sono veramente infinite e che ancora abbiamo appreso poco. Abbiamo attinto poco dalla sapienza del Maestro, il quale ci insegna che il cuore dell’uomo – qualsiasi uomo – è un mistero assai grande. Ma proprio assai !

E che lo stesso Signore, Dio creatore, si ferma davanti a tale mistero-uomo e Lui stesso (Dio) lo contempla, lo osserva, lo guarda, lo ama, se ne innamora sempre di più e lascia che sia Madre Natura a condurre una buona parte di funzioni che lo guidano e lo tendono verso un dove che è invisibile a occhio nudo.

Dunque, le cose che non so. Attenti non sto dicendo le cose che non ho, ma le cose che non so. E si perché , per difetto naturale, siamo molto portati a prelevare dalla mente tutto ciò che mi manca, quello che avrei voluto avere, coloro che avrei voluto possedere. Ecco perché è necessaria una buona disinfestazione nell’armadio delle nostre conoscenze. Puntare all’infinito delle cose che non so e alle quali voglio tendere con tanta onestà nel cuore, come amava dire Teresa di Calcutta.

Ora fermiamoci. Ora fermati. Calma il battito del cuore. Rallenta il respiro e fa forza su di te, cogliendo l’attimo che sta passando tra le tue mani e appunto con onestà osserva quante cose stai apprendendo con un solo lampo di umiltà. Con esso raggiungi una infinità di verità mai conosciute fino ad ora, mai raggiunte.

Ecco allora perché Gesù Maestro ha ribadito: il vostro parlare sia sì quando è sì e no quando è no (cfr Matteo 5,37). Ecco perché Gesù ha detto anche: sì , o Padre, perché così è piaciuto a te ( Matteo 11,26).

Si tratta di un “si” al Padre. Un si presente. Un si costante. Un si che non si arrende. Un si alla vera e unica sapienza. Anche il mondo, le cose del mondo, le parole del mondo tenderanno sempre di farci arrendere, di ripiegarci su noi stessi e illuderci che noi ormai sappiamo. Che oramai siamo sufficienti e pieni di conoscenza. Che la nostra esperienza è ormai ben troppo matura.

Discepoli dunque. Sempre discepoli. Discepoli delle cose che non so. Discepoli dell’Unico Maestro di Verità.

Il prossimo incontro lo avremo a S.Vito in Monte (S.Venanzo) alla Madonna dell’Olivo, domenica 5 agosto prossimo. Ci vedremo alle ore 16,00 presso la Chiesa della Modonna dell’Olivo, in processione arriveremo alla Chiesa Parrocchiale di S.Vito dove sarà celebrata la S.Messa. Continueremo poi a stare insieme tra gli amici di S.Vito in piazza, per la tradizionale merenda.

Con l’augurio più sentito a tutti e chiedendo alla Santa Vergine il suo aiuto invio un caro abbraccio

don ruggero

Lettera di collegamento 207 - Luglio 2012 (pdf)

Dal 21 al 29 luglio siamo tutti invitati a Bolsena, presso la sala Cavour, alla mostra di pittura di don Ruggero, il ricavato andrà alle nostre opere