Associazione Comunità Nazaret

QUELLE MANICHE LARGHE - Lettera 241

1 marzo 2016

QUELLE MANICHE LARGHE”

Cari Nazareth

non so se avete seguito, nei giorni scorsi, l’iniziativa di papa Francesco che ha voluto a Roma le reliquie di Padre Pio e di Leopoldo Mandic. Due santi, due sacerdoti cappuccini, due confessori, due tipi diversi per approfondire il tema della misericordia.

Non vorrei tanto parlare di Padre Pio, universalmente conosciuto, ma di San Leopoldo Mandic. Uomo piccolo. In tutti i sensi. Piccolo di statura, piccolo nella sua minorità francescana. Grande nella misericordia verso i penitenti. Grande verso coloro che lo hanno avvicinato da vivo e verso coloro che si affidano alla sua intercessione.

Padre Leopoldo venne ripreso, un giorno, da un suo superiore perché nella confessione era di manica larga, ossia, non solo assolveva ogni peccato, ma confortava e consolava tutti coloro che accorrevano al suo confessionale. A tale ripresa da parte del padre guardiano, Leopoldo rispose, guardando il crocifisso: ha ragione Padre a dirmi che sono “largo di maniche” quando confesso, ma guardi il Crocifisso, lo fissi bene. Lui le maniche non le ha neppure!

Con tale risposta il padre guardiano si accorse di trovarsi di fronte a una grande realtà: la Misericordia di Dio, divenuta carne in Gesù Cristo, non ha limiti. Non solo è di manica larga, ma neppure le ha le maniche! Che ne dite?

Tutto questo, sembra rimandarci per assonanza a quel passo del libro della Genesi (cfr Gen. cap 37), quando si parla di Giuseppe, figlio di Giacobbe, e di quando i fratelli lo vendettero agli Ismaeliti, poi presero la sua tunica e la macchiarono di sangue per far credere al padre che Giuseppe fosse stato divorato da una bestia feroce. Era una tunica dalle lunghe maniche, dice il libro della Genesi. Chissà perché specificare il particolare “...dalle lunghe maniche...”?

E’ qui il superamento di Gesù Cristo. Anche qui assistiamo a un capovolgimento del valore della Redenzione di Cristo. E poi, la tunica cucita tutta d’un pezzo (cfr Giovanni 19,23), quella tunica che poi i soldati tirarono a sorte. Gesù si priva di essa, Gesù spogliato di tutto. Gesù senza tunica, senza maniche. Hai ragione fra’ Leopoldo. Hai perfettamente ragione! Perdere ogni difesa. Questa è la misericordia. Questo è avere misericordia: avere pietà nel cuore.

Dal momento in cui siamo chiamati alla sequela Christi, indossiamo il vestito della misericordia attraverso un gesto, una parola, uno stile di vita nuovo che non ha niente a che vedere con quello che siamo, con quello che siamo stati, sul come abbiamo vissuto fino ad ora. Attraversiamo il Mar Rosso della nostra piccola e fragile condizione per rivestirci della tunica senza maniche.

Quaresima tempo prezioso di conversione.

Abbiamo giorni luminosi davanti a noi. Non perdiamo questa preziosa opportunità per essere nuove creature. E ciò che ci assicurerà tale passaggio sarà proprio il termometro di come e di quanto saremo donne e uomini di misericordia.

Il prossimo incontro lo vivremo a San Venanzo durante il triduo pasquale. Saremo davanti al Sepolcro. Davanti all’Altare della Riposizione. Giovedì santo alle ore 21,00, Chiesa parrocchiale di San Venanzo. Vivremo l’ora del buio. L’Ora del silenzio. L’Ora della Vera Misericordia.

A tutti noi una Santa Pasqua per vivere, celebrando nella vita quotidiana, il Santo Battesimo.

Si ricorda che anche quest'anno, nella giornata di domenica 03 aprile 2016 si ripeterà l'iniziativa della vendita delle piantine il cui ricavato sosterrà le iniziative della nostra Associazione. Si richiede, a tale proposito, la disponibilità che ogni anno è sempre stata data in questa occasione.

Un caro e fraterno augurio a tutti e alle nostre famiglie

 

don ruggero