Associazione Comunità Nazaret

"MALEDETTO SAPERE" - Lettera 259

30 agosto 2017

"MALEDETTO SAPERE“

Cari Nazareth,

da tempo avevo l’intenzione di scrivere qualcosa su un passo del Vangelo molto provocatorio: “Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: - Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così è piaciuto a te - “ (Cfr Luca 10,21 ss). Perché è così provocatorio tale insegnamento di Gesù?

Ognuno potrà trarne risposte diverse. Per me Gesù ha voluto una volta per tutte stabilire che i criteri di Dio Padre sconvolgono quelli umani. Soprattutto quelli che fanno sentire l’uomo autosufficiente, pieno di sé, irremovibile dalle sue “verità”. Tanti altri passi potremo citare su questa linea dell’insegnamento del Figlio di Dio. Basta pensare ai capovolgimenti che nel Magnificat (è sempre Luca che lo riporta) la Vergine Maria pone davanti ai nostri occhi per farci comprendere che è Lui (Il Signore del Cielo) a “rovesciare i potenti dai troni e a innalzare gli umili...” (Luca 1,519) e così via. Credo anche che questo non sia diretto solo ai grandi del sapere, ma ognuno di noi può riconoscersi in certe categorie quando ci arrocchiamo sulle nostre imperscrutabili idee che costituiscono la nostra sapienza, il nostro sapere. Gesù sconvolge, per ricreare ciò che in noi rappresenta un vero ostacolo al nuovo e vero sapere. Qui non si tratta di dichiarare guerra al sapere in sé, ma a guardare con occhi nuovi che ciò che conta è l’uomo, la creatura, il creato e inchinarsi alla Maestà Divina per accogliere nella gioia, nell’umiltà e nella semplicità la Parola che crea e ricrea la nostra vera identità.

Sentirci, a anche esserci, dalla parte degli ultimi. Dalla parte di coloro che sanno di non sapere. Tutto questo non solo cervelloticamente tinto di una piccolezza di forma che rasenta la pusillanimità, ma nella consapevolezza che siamo piccoli, minori, bisognosi di sapere e non saputi. Una frase che mi ha colpito di recente. A dirla tutta non so risalire a chi l’ha espressa. Ho ricercato a lungo e non ci sono riuscito (per fortuna...proprio per non “sapere”). Bene, potrebbe essere San Francesco, ma qualcosa del genere è stato detto anche da Shakespeare. Insomma la frase è questa: “Maledetto il sapere se non si muta in amore”. Non vi sembra sulla linea evangelica?

La frase contiene una verità innegabile ma c’è una condizione e cioè quella di farsi condurre da questa verità. Non è forse vero che nella frase del Vangelo di Luca che abbiamo citato all’inizio viene detto: “Gesù esultò nello Spirito Santo e disse...”. Quindi tutto ciò che riguarda il nostro andare verso la Verità, tutto il nostro essere quando cammina nella Luce è un grande dono dello Spirito Santo. Francesco di Assisi, più volte -è riportato nelle fonti- sentiva di essere piccolo, minuscolo, un niente di fronte all’immensità divina e questo non era solo un biglietto da visita per attirare l’attenzione di qualcuno, ma perche in lui c’era -e lui stesso nutriva- il desiderio di farsi piccolo, in altre parole: io non so niente, io non sono un sapiente. A pensarci bene, i sapienti di questo mondo non hanno bisogno di nessuno e di niente...perché sanno tutto. Conoscono tutto.

Loro possono solo insegnare agli altri e mai ricevere lezioni da nessuno. Provocazione dunque? Certamente. Direi piuttosto una vera e proprio guerra dichiarata a se stessi. Sarà per questo motivo che Francesco d’Assisi non amava tanto che i suoi seguaci non cadessero facilmente tra le grinfie del sapere umano per poi allontanarsi dalla preziosa vocazione della minorità? -

Prossimi incontri: Domenica 3 settembre saremo al Santuario di Collelungo alle ore 16,00 per la preghiera eucaristica, e quindi la S.Messa in onore della Madre della Luce. - Sabato 23 settembre avremo una giornata di fraternità così suddivisa: la mattina, alle 9,30 a Città della Pieve: incontro con le Clarisse del Monastero di S.Lucia. Visiteremo poi l’Oratorio di S.Maria dei Bianchi con gli affreschi del Perugino. Pranzo in trattoria e nel pomeriggio saremo a Montegiove per visitare il Castello medievale costruito dalla famiglia Bulgarelli. Il costo previsto è di 55 euro a persona. Partiremo alle 6,45 da Marsciano, alle 7,00 da S.Venanzo, alle 7,30 da Morrano e alle 7,45 da Ciconia (Liceo Scientifico). Benvenuto al piccolo Edoardo! E un caro saluto a tutti.

don ruggero

Lettera 259 (pdf)