Associazione Comunità Nazaret

IRREGOLARI - Lettera 235

29 luglio 2015

"IRREGOLARI "

Cari amici e fratelli Nazareth

mi sono letteralmente fermato oggi su un aspetto che forse avevo sempre trascurato. Lo Spirito Santo agisce sempre nel cuore dell’uomo, nel cuore della creazione, nel cuore della “casa comune” per dirla con papa Francesco e con la sua enciclica laudato sii che abbiamo pochi giorni fa iniziato a leggere e meditare. Più volte abbiamo preso in considerazione la “irregolarità” di Gesù di Nazareth, facendo riferimento alla sua continua provocazione diretta a scombinare le nostre buone intenzioni, i nostri più reconditi pregiudizi o, se vogliamo, quella “sapienza” precostituita che si annida nel nostro intimo e ci conduce sulla strada errata del pre-giudizio che sposiamo come verità assoluta. Bene. Gesù, Via-Verità-Vita, scombina i nostri piani. Spianta le forze negative che ci spingono a rimanere quelli di prima. Gesù sfalda le verità parziali, direbbe Teresa d’Avila, a vantaggio della Verità che è appunto Verità-Persona e non solo sinonimo di realtà relativa e che arbitrariamente prende i primi posti all’interno del nostro io. Quanti errori compiamo in nome di una precostituita verità che assolutizziamo.

Il caldo di questi giorni mi rimanda a un giorno veramente assolato. Nel Vangelo di Giovanni uno di questi momenti di caldo torrido fa da sfondo a un incontro importante. Uno degli aspetti più profondi e rivelatori della vita del nostro Gesù: l’incontro e il dialogo con la samaritana. Al capitolo 4°, versetti 1 e seguenti, possiamo assistere a una preziosa rivoluzione dell’anima. Cambiare, mutare, capovolgere, infrangere per sempre i pregiudizi. Pericolosi ostacoli per un’autentica conversione. La scena si svolge a Sicar, una cittadina della Samaria, che Gesù doveva attraversare per passare dalla Giudea alla Galilea. E’ un luogo sacro per la storia ebraica perché là si trova il pozzo di Giacobbe, vicino al terreno che Giacobbe aveva dato al figlio Giuseppe. L’ora è calda. Gesù è stanco per il viaggio. Giunse là una donna. Una samaritana. Quella donna doveva attingere acqua. Dammi da bere le dice Gesù. (Sembra volerci ricordare quel “Ho sete” detto dall’alto della Croce. cfr Giovanni 19,28). Gesù chiede da bere ad una donna, da solo, ad una samaritana. I discepoli intanto ritornarono e trovarono il Maestro che stava parlando con una donna, da solo, con una samaritana. Si meravigliarono di questo, e tuttavia non ebbero il coraggio di dire “perché parli con lei?”. Non era consentito a un rabbino quel comportamento. Il pre-concetto, il pregiudizio li assale. Li domina. Impedisce ai discepoli di “uscire dalle righe” di compiere un salto in avanti. Di rischiare. Di afferrare la loro fede e travasarla nella Verità. Domina la regola. Sono posseduti dallo schema rigido e inflessibile della norma. Ecco dove volevo arrivare. Esattamente a questo punto. Certo, essi (i discepoli) non avevano assistito alla meraviglia del dialogo Gesù-samaritana, ma in ogni caso, il loro cuore era altrove, preferiva sostare nella norma, nel preconcetto. No. Non deve essere così per noi. Non deve essere così per nessuno d’ora in poi. Gesù aveva rivelato alla samaritana la rivoluzione assoluta dell’adorare Dio in Spirito e Verità e non su quello o quell’altro monte!. Signore dammi allora di quest’acqua, perché io non abbia più sete, grida la donna samaritana. Là si è infranto, e per sempre, il muro tra lei e il mondo, il diaframma tra lei e l’assoluto della regola. Dio cerca gli irregolari. Noi li allontaniamo. Anzi, prendiamo le dovute distanze da loro. Ogni uomo. Ogni essere umano ha diritto a nuove opportunità. Nessuno. Nessuno è perduto per sempre. Tutti possono attingere la nuova acqua. Altrimenti non crediamo. Altrimenti non siamo veri discepoli. Altrimenti non siamo figli della luce e scolari alla scuola della Famiglia di Nazareth. Ma in tutto questo discorso manca ancora una casella importante.

Il buon esempio. La testimonianza che trascina e trascende il male pre-confezionato che cova dentro impedendoci di compiere il salto verso la salvezza che sgorga dal Cuore di Cristo. I prossimi incontri, se potremo, mercoledì 5 agosto, ore 17,00 a San Vito la S. Messa in onore della Madonna dell’Olivo. Domenica 6 settembre alle ore 16,00 a Collelungo l’Adorazione Eucaristica, S. Rosario e S. Messa in occasione della festa della Madonna della Luce.

Un abbraccio fraterno a tutti

Don Ruggero